L’azzardopatia: quando giocare diventa rischioso
Giocare d’azzardo?
Può essere una passione che può tramutarsi facilmente in una patologia, una dipendenza alla stregua di tante altre dipendenze causate da sostanze chimiche esterne. Perché sì: a livello cerebrale sono coinvolti gli stessi meccanismi organici che si attivano quando si è in “astinenza” da sostanze stupefacenti.
In particolare, sono le cosidette “quasi vincite” che invogliano il giocatore a ritentare il gioco, è la percezione illusoria di aver sfiorato la fortuna che fa (erroneamente) pensare che sia assolutamente il caso di ritentare, ancora e ancora una volta. In Nevada a Las Vegas sin dagli anni ’50 il legislatore ha proibito ai costruttori di slot machines di introdurre le “quasi vincite”, poiché ingannevoli.
Tutto ciò è confermato da ricerche (Clark, 2009) dove sono stati utilizzati esami strumentali (risonanze magnetiche ecc.) atti a sostenere la tesi che a livello cerebrale vi è un coinvolgimento disfunzionale del cosiddetto “circuito della ricompensa”, in assenza di un oggettivo rinforzo monetario dopo la prova.
Entrando nel dettaglio, è la dopamina la sostanza biochimica cerebrale che rinforza il comportamento e che induce a ripeterlo, poiché provoca una sorta di piacere “neurologico”: è questo il piacevole «guadagno» che ne deriva (i soldi vinti sono solo il mezzo indiretto di questa euforia!). Allo stesso modo, quando le persone assumono cocaina/anfetamine sperimentano artificialmente aumenti di dopamina che danno loro un elevato piacere da cui diventano dipendenti.
Prossimamente vedremo in quali modi si può agire nei casi di sospetta o conclamata dipendenza da gioco da azzardo.
Riferimenti:
- Spada, M. M., Giustina, L., Rolandi, S., Fernie, B. A., & Caselli, G. (2014). Profiling Metacognition in Gambling Disorder. Behavioural and Cognitive Psychotherapy, 1-9.
- Toneatto, T. (1999). Cognitive psychopathology of problem gambling. Substance Use and Misuse. doi:10.3109/10826089909039417.
- Toneatto, T., Blitz-Miller, T., Calderwood, K., Dragonetti, R., & Tsanos, A. (1997). Cognitive distortions in heavy gambling Tversky, A., & Kahneman, D. (1973). Availability: A heuristic for judging frequency and probability Cognitive Psychology. doi:10.1016/0010-0285(73)90033-9.
- Tversky, A., & Kahneman, D. (1974). Judgement under uncertainty: Heuristics and biases. Science. doi:10.1126/science.185.4157.1124.
- Wells, A. (2012). Terapia Metacognitiva dei Disturbi d’Ansia e della Depressione. Firenze: Eclipsi.
- Wohl, M. J. A., & Enzle, M. E. (2009). Illusion of control by proxy: Placing one’s fate in the hands of another.
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