La profondità del mare
“Ah, cara mia… mi el mare, l’ho visto na ‘olta sola… che m’ero apena sposà…”
Quante volte negli ultimi anni mi è capitato di sentire una frase simile, nella struttura per anziani dove lavoro.
Mi piace sentir raccontare tutti i particolari di questo ricordo, che a tratti diventa sbiadito, una sensazione di libertà lontana che con fatica si trasforma in parola.
Ma durante il difficoltoso racconto, nei loro occhi si accende un’antica fiammella, un barlume di vita rimasto lì lì sotto la coltre del lavoro e degli impegni che la vita, spesso dura, ti presenta.
Il mare, come la casa… come la madre, rimane impresso in un luogo segreto e riemerge da una foto, da una parola, da un racconto e si esprime più che con le parole, con lo sguardo.
Il mare, come la madre, ti rimane negli occhi.
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