Psicologi, psichiatri, psicoterapeuti: quale differenza e quali similitudini?
I nomi di questi tre professionisti spesso vengono usati in modo interscambiabile dai “non addetti ai lavori” e vi è quindi un po’ di confusione per quanto riguarda il riconoscimento delle diverse aree di intervento.
Partiamo dalla radice del termine, “psic”: secondo il vocabolario Treccani, essa deriva dalla terminologia filosofica, media e scientifica psychè che equivale ad anima. Da logìa invece ne deriva “discorso”, quindi unificando le due parti ne emerge “discorso dell’anima”.
E’ lampante come essa non racchiuda solamente elementi riguardanti la sfera cognitiva, la logica consequenzialità dell’aspetto mentale ma un significato emotivo ben più profondo dove l’anima ne diventa l’indiscussa protagonista.
Ma torniamo al titolo.
- Lo psicologo è il professionista che per diventare tale sostiene una laurea triennale, un successivo biennio magistrale (laurea specialistica che consta di diverse specializzazioni), un tirocinio formativo ed infine l’esame di stato necessario per iscriversi all’albo di competenza regionale. Fino a qualche anno fa (ai miei tempi, oserei dire…) esisteva solamente il quinquennio del cosiddetto “vecchio ordinamento” al quale seguiva il tirocinio professionalizzante della durata di un anno, prima di sostenere l’esame di stato e l’iscrizione all’albo.
Lo psicologo, in quanto non medico, non può né somministrare, né prescrivere farmaci. Il suo compito è quello di intervenire in un’ottica di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e attività di sostegno rivolte a singole persone, gruppi, organismi sociali e comunità. Può occuparsi di psicologia sperimentale, ricerca e attività didattica. Non può fare “psicoterapia”, nel senso che non ha gli strumenti per poter ricercare e trattare i significati antichi del problema, radicati nel profondo di una persona e che riemergono riconducendosi al disturbo attuale.
- Lo psicoterapeuta, può essere sia psicologo che medico.
Nel caso dello psicologo, egli deve sostenere il percorso che abbiamo visto poco sopra (i cinque anni formativi, i tirocini professionalizzanti, l’esame di stato e l’iscrizione all’albo), al quale aggiungerà una specializzazione quadriennale in psicoterapia (la quale deve essre riconosciuta dal Miur) con annesso tirocinio.
Esistono diversi filoni teorici riguardanti questa: il cognitivo-comportamentale come nel mio caso, quelli a stampo più psicodinamico o neuropsicologico, terapia breve strategica, la psicanalisi, ecc. A questo avviso, specifico che lo psicanalista altro non è che uno psicologo che ha frequentato una specializzazione quadriennale in psicanalisi.
Se invece ad essere psicoterapeuta è un medico, qualora questo fosse uno psichiatra egli risulta già legalmente considerato psicoterapeuta (inutile dire che questo aspetto sta sollevando da anni polveroni nell’ambito accademico psicologico).
Se invece si tratta di un medico con altra specialità, egli dovrebbe frequentare una scuola di specializzazione quadriennale. Il medico psicoterapeuta può richiedere e prescrivere esami, consigliare la somministrazione di farmaci e psicofarmaci, valutare esami clinici.
Il lavoro che svolge lo psicoterapeuta è quello appunto di “fare terapia”, attraverso il colloquio e le diverse tecniche psicoterapeutiche esistenti, facenti parte del bagaglio didattico della scuola di specializzazione frequentata.
L’obiettivo è quello di curare le profonde ferite della psiche, dell’anima, ferite che probabilmente derivano dal proprio passato oppure da esperienze traumatiche non elaborate. Egli utilizza tecniche validate quali l’E.M.D.R. per l’elaborazione dei traumi, la desensibilizzazione sistematica (utilizzata per gestire le fobie), l’ABC per la gestione degli stati ansiosi e attacchi di panico e molte altre.
Esistono poi diversi tipi di corsi specializzanti e master che un professionista può frequentare dopo il quinquennio oppure dopo la specializzazione acquisita (psicologia giuridica, A.c.t. Acceptance and Commitment Therapy, psicologia dello sport, psicologia giuridica, dei gruppi, psicoterapia di coppia, sessuologia…).
Per una persona che non “sia del mestiere” non è così semplice, né immediato capire come funzionano le diverse specialità riguardanti la psiche. Eppure spesso risulta determinante comprendere a quale professionista rivolgersi al fine di ottimizzare la riuscita di un intervento clinico.